EMANUELA ORLANDI, QUARANT'ANNI (QUASI) DI DEPISTAGGI

 



Inchieste


Di Michael Carbone


Il 22 Giugno 1983 intorno alle 18:45 a Piazza del Rinascimento a Roma, Emanuela Orlandi, ragazza di appena 15 anni, spariva nel nulla. Da qui ebbe inizio il caso di cronaca più enigmatico della storia d'Italia. 

Un mese prima di Emanuela, la giovane Mirella Gregori, il 7 maggio 1983, sparisce anch'essa nel nulla tra le vie della capitale. 

Questi due elementi hanno un unico filo conduttore, un filo potente e pericoloso contro cui i parenti di entrambe le ragazze si battono da ormai 39 anni: il Vaticano (e di conseguenza il coinvolgimento dei servizi segreti italiani e della masso-mafia). 

Piste su piste, indagini su indagini da parte delle autorità italiane in quasi quarant'anni non hanno portato a nulla, se non alla formulazione di svariate teorie, alcune infondate molte altre possibili. 


La storia di Emanuela in particolare è molto conosciuta. Basta fare una semplice ricerca in rete o guardare qualche documentario su YouTube dove vi sono molteplici interventi del fratello Pietro che non si è arreso per un istante, nonostante le archiviazioni delle indagini da parte dello stato italiano e del Vaticano per "prove insufficienti". 


Si è parlato di tutto in questi 39 anni: dal coinvolgimento di fantomatici gruppi terrorist islamici al coinvolgimento della Banda della Magliana (sicuramente il più probabile). Ma siamo sicuri che tutto si limita a ciò? Come ormai sapete, purtroppo no. La rete è molto più profonda ed è di stampo esoterico e massonico. 



Emanuela e Mirella: l'altra verità (?) 




(Avverto i lettori: gli elementi raccolti in questo articolo non devono essere presi come verità assoluta, ma come semplici teorie e supposizioni; realistiche, sì, probabili, certamente, ma non verità assolute. È giusto chiarire ciò per rispetto verso Emanuela Orlandi, Mirella Gregori ed entrambe le famiglie delle ragazze).


Il coinvolgimento della massoneria 


Alcuni indizi sulla sparizione di Mirella Gregori e Emanuela Orlandi portano alle logge massoniche e all'Ordine esoterico della Rosa Rossa. I casi di Mirella Gregori e Emanuela Orlandi sarebbero opera della stessa mano, secondo una telefonata anonima arrivata alla trasmissione Chi l'ha visto nel 2011. Le due ragazze vennero entrambe avvicinate da un uomo che si presentava come un "rappresentante" della Avon. 





Lettera anonima inviata alla redazione del Corriere della Sera nel 2011 che fa riferimento al gruppo Phoenix 




Una lettera anonima rilancia la pista massonica, e riporta in primo piano il ruolo avuto dai servizi segreti italiani (nello specifico l’ex Sisde guidato dal prefetto Vincenzo Parisi) nei mesi successivi alla scomparsa di Emanuela, la figlia del messo pontificio svanita nel nulla a Roma, nei pressi del Senato, il 22 giugno 1983. La missiva è stata sequestrata dai carabinieri di Villorba, in provincia di Treviso, su disposizione della procura trevigiana. I militari si sono presentati negli uffici della casa editrice "EdizioniAnordest", che ha di recente pubblicato il libro-denuncia di Pietro Orlandi "Mia sorella Emanuela", e hanno acquisito la lettera e la busta, inviata dalla Sicilia con timbro di Palermo.
Il testo, firmato dal sedicente Kate S. Boards, fa riferimento ai comunicati del gruppo "Phoenix" trovati in alcune chiese romane tra il settembre e l’ottobre del 1983. Erano messaggi ad alto contenuto intimidatorio, in uno dei quali si parlava di "soppressione" dell’ostaggio. Oggi il misterioso estensore della lettera "a una attenta lettura" di quei comunicati (riportati integralmente nel libro) deduce che molti termini usati all’epoca da "Phoenix" (l’espressione "irregolare obbedienza", come anche la locuzione “Order NY – Adc”) sono "chiaramente massonici". Prosegue l’anonimo informatore: "Se non si batte la pista massonico-esoterica, l’unica che non è mai stata seguita praticamente da nessuno, il caso Gregori-Orlandi  rimarrà per sempre senza soluzione". "Fatelo sapere a chi di dovere. Distinti saluti". conclude l’anonimo, che in altre parti della lettera elenca altre "coincidenze" dal sapore massonico, come il ritrovamento di 4 sassolini in una busta pervenuta alla famiglia Orlandi a settembre e il disegno di alcuni triangoli in un successivo messaggio di tal "Dragan". 



Analisi della simbologia



Emanuela Orlandi è diventata sui media Italia "la ragazza con la fascetta". A trent’anni da quel 22 giugno 1983, quando all’uscita della lezione di musica la giovane cittadina vaticana non fece più ritorno a casa, è spuntata una definizione che non era stata usata prima. Perché, e cosa significa questa simbologia? 


Ormai tristemente "iconico" quel manifesto che lanciava l’appello a dare notizie di Emanuela che fu affisso in tante vie di Roma e che fu stampato in numerose copie. Anche se non è ancora chiaro chi lo stampò e chi diede le coordinate dei dettagli, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela che guida da anni le ricerche e gli aspetti di comunicazione, ha fornito in proposito alcune delucidazioni che sembrano un esperimento di comunicazione simbolica (come suppone la giornalista ed esperta di simbologia esoterica Donatella Papi, da cui riporto tali elementi).

Pietro Orlandi ha più volte dichiarato che quella pubblicata nel manifesto era una delle foto più recenti e che la fascetta sulla fronte di Emanuela era in realtà rossa e gialla coi colori della sua squadra del cuore, la Roma.

Difatti colpisce l’immagine in cui Emanuela appare coi capelli scuri, lisci sulle spalle, il viso sereno e lievemente sorridente, e soprattutto quella fascetta nera stretta sulla fronte e legata dietro la nuca. Nei primi anni '80 era di moda portare il "nastro all’indiana" difatti.

Tale moda celebre aveva due origini: veniva dai movimenti americani degli hippie e della cultura progressista e neo-marxista degenerata del "santone" sionista Saul Alinsky, moda che imperversò negli anni sessanta; la seconda origine è quella degli indiani metropolitani, l’area creativa dei Movimenti del ’77, che in Italia rilanciò quel simbolo nelle proteste studentesche. Ma Emanuela, all’epoca quindicenne, era troppo giovane per portarla come simbolo politico, soprattutto un movimento progressista vista l'educazione cattolica e conservatrice della famiglia Orlandi. Tuttavia il particolare acquisisce ulteriori valenze in quanto pure la studentessa diciassettenne Katy Skerl, figlia di un regista americano che abitava a Montesacro e fu ritrovata strangolata il 22 gennaio dell'84, anche lei era solita portare un cordoncino sulla fronte come la ritrae la foto segnaletica. C'è un nesso tra i due casi?

Pietro Orlandi ha spiegato che la foto fu scelta per il manifesto perché era stata scattata pochi giorni prima della scomparsa, dunque era recentissima, ed era una immagine in cui Emanuela era felice e indossava quella "fascetta" perché l’aveva indossata in occasione della partita della Roma. 

Tuttavia in questa efoto segnaletica, forse per pura suggestione, quella "fascetta" non appare come era probabilmente nella realtà, cioè colorata e casualmente messa tra i capelli. Tutto il manifesto ha un aspetto abbastanza lugubre ed inquietante, con quel bianco e nero marcato, quell’immagine di Emanuela scura con la "fascetta" che attira l’attenzione dei passanti e dei curiosi perché è un simbolo di forte richiamo. Quindi chi ha scelto quella foto non ha sbagliato, e sia pure sia scelta in quanto recente e rasserenante il dettaglio della "fascetta" è sicuramente elemento simbolico. Trattasi di un segnale occulto quindi? 

La massoneria usa massicciamente i simboli per la segretezza dei significati che si vogliono divulgare a livelli chiusi di soggetti e per stabilire modalità di adesione attraverso gli strumenti della interpretazione personale degli individui. I massoni utilizzano codici, numeri e simboli. 


Sulla sparizione di Emanuela, caso poi collegato alla sparizione di un’altra giovane avvenuta poco prima, Mirella Gregori, e ora si citano altri casi di giovanissime scomparse in quel periodo, sono circolate le più svariate ipotesi.

Alcune delle piste più indagate hanno riguardato la partecipazione di ambienti malavitosi e deviati nel sequestro, come la banda della Magliana, in relazione a delle richieste e ricatti a sfondo anche di scandali sessuali indirizzati ad alti esponenti curiali che all’epoca si confrontavano sulle linee di politica internazionali e nell’ambito del contrasto al comunismo, nonché ultimatum relativi all’attentato a Papa Wojtyla e alla liberazione dell’attentatore Alì Agca in cambio della restituzione di Emanuela. Un traffico di turchi, lupi grigi, servizi di vari paesi sullo sfondo della guerra fredda, comprese piste più fantasiose legate a messaggi in codice di ordini religiosi contro la Santa Sede, come certi frati brasiliani contro la tortura assurti alla cronaca nell’ambito di missive mai verificate nell’autenticità giunte ad alcune trasmissioni in cui si intrecciano rebus su rebus. 


I delitti "esoterici" possono apparire come casi semplici di morti tanto più casuali quanto insospettabili, privi di scenari riconducibili a una fonte indiziaria, oppure delitti in cui vittima e carnefice sono circoscritti nell’ ambito delle appartenenze, cioè il maschio che violenta la vittima e la uccide in modo violento, il fidanzato che perde la testa, oppure i casi in cui non appare un movente ma la vittima è uccisa con ferocia e brutalità dal mostro di turno. Quanti casi abbiamo di questo genere. Per non parlare delle sparizioni in cui è evidente che si accentua il rischio di un finale macabro.

In questo caso l'occulto è la Chiesa stessa, cioè la Chiesa dell'anticristo come è dimostrato in tanta simbologia perfino su paramenti, oggetti, dipinti e tanto altro, coltiva la conoscenza di Satana e da secoli conduce studi scientifici e trascendenti sulla materia oscura. Esiste una componente vasta nelle gerarchie vaticane (Come spiegato anche da Don Minutella) che conosce e usa queste conoscenze come poteri. E tanti ordini noti nei nomi ma sconosciuti nelle attività esercitano questi saperi a fini non buoni.

La chiave della scomparsa di Emanuela Orlandi non sta soltanto nel suo identikit di ragazzina cittadina vaticana, nelle frequentazioni o nei possibili agguati che le sono stati tesi o nei ricatti conseguenti. La spiegazione della scomparsa di Emanuela sta nella data di nascita. Emanuela Orlandi è nata il 14-1-1968. Questi numeri nella successione in cui sono originati significano che la persona è "essotericamente ignota". Una persona che ha questo codice essoterico fatto di numeri pari e negativi in senso di luce trascendente, è invisibile. Ossia se coinvolta in procedure rituali sacrificali nessuno potrà mai sapere dove è, cosa fa e dove è nascosta.  Nei "Custodi della biblioteca" Glenn Cooper, ex amministratore delegato di una industria di biotecnologie del Massachusettes che si è dato all'editoria, narra il mistero degli scrivani di Vectis che si sono suicidati dopo aver compilato la sterminata biblioteca che riporta il giorno di nascita e di morte di ogni uomo dal VIII secolo alla data fatidica del 9 febbraio 2027 quando avrà luogo un "giudizio". 


In seguito ad un rapimento esoterico non accade come nei normali sequestri in cui c'è un'attesa e uno scambio di messaggi. Il rito deve avere luogo subito. Per è improbabile la veridicità dei messaggi giunti dopo la sparizione che probabilmente appartengona a mitomani o a malinformati. La vittima rituale viene sottoposta ad assunzione di sostanze e veleni che hanno antichissime formule, quindi portate lentamente a un coma sempre più profondo per dare luogo al culto. 


In alcune vittime sono state riscontrate ferite da armi da taglio che però possano essere state compiute successivamente. Oppure il corpo viene fatto sparire immediatamente con modalità che lo rendono introvabile, raramente seppellito per la conservazione dei resti, ma ciò che conta è che l’energia della vittima possa essere invocata anche per anni. Da qui la "fascetta", simbolo che in questo codice essoterico significa "segnata", cioè la persona che ha determinate caratteristiche secondo questa numerologia assurda può essere impiegata sotto "copertura" e invisibilità per un tempo anche lungo nelle invocazioni e vari i simboli servono a comunicare agli adepti le informazioni. 


E quindi forse sono servite a questo le false piste di questi 39 anni; dai coinvolgimenti delle cosche della Banda della Magliana  e del boss Enrico De Pedis che fu sepolto nella chiesa di Sant'Apollinare sul volere del vescovo, per finire alle varie piste terroristiche islamiche, ecc. Queste false piste, in poche parole, servono a coprire i veri colpevoli: la masso-mafia vaticana, forse? 



      Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.


Si spera che un giorno la verità su Emanuela, Miranda e tutti i ragazzi e ragazze rapite da questa masso-mafia possa venire a galla. Ma aimé, non grazie alle autorità corrotte. 






Fonti:


https://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_luglio_4/emanuela-orlandi-pista-massonica-peronaci-1901016657806.shtml


https://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_maggio_5/scomparsa-gregori-orlandi-peronaci-190572038236.shtml?fr=correlati 



http://donatellapapi.blogspot.com/2014/09/il-segreto-della-fascetta-nera-e-il.html#more


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