SOTTRARRE IL LATTE AI BAMBINI: QUEL "TRENO DELLA VERGOGNA" NON HA MAI SMESSO DI FERMARSI

 Storia


Di Michael Carbone

Lo scorso 10 Febbraio si è celebrato (ipocritamente da parte dei politicanti servi della cricca) il Giorno del Ricordo rendendo omaggio alle vittime dei massacri delle Foibe in Istria, Fiume e Dalmazia, i massacri compiuti da quegli "eroi liberatori" tanto esaltati sui libri di scuola con cui il sistema scolastico ha indottrinato intere generazioni. Delle foibe si è sempre parlato poco in Italia, difatti le vicende sui massacri furono narrate dalle cosiddette "fonti ufficiali" solo nei primi anni '90 (dopo il crollo del blocco Sovietico, quando non c'era quasi più niente da nascondere per la sinistra italiana). La maggioranza degli studenti che hanno chiesto ai loro professori di storia cosa fossero le Foibe hanno ricevuto spesso spiegazioni fredde e incomplete. È banalmente risaputo che nei libri antologici di scuola le vicende sulle foibe non vengono praticamente mai citate come d'altronde anche tutti i massacri compiuti nei regimi marxisti a partire dai primi del '900 (inclusi gli attuali campi di prigionia presenti in Cina) e si dedica pochissimo spazio alle varie guerre e catastrofi causate dagli Stati Uniti in medioriente e in oriente, ma non solo, anche ciò che accadde negli U.S.A. durante il periodo della segregazione razziale oppure dei campi di internamento per i Giapponesi presenti in gran parte del territorio americano nei primi anni '40. Insomma, per il cosiddetto sistema liberal democratico esistono vittime di serie A e serie B. In Italia le vicende delle foibe sono sempre state oggetto di propaganda becera anche da parte della destra liberale che se ne approfitta ogni anno per ricordare i massacri compiuti con la complicità di quegli "eroi liberatori" a cui anche loro sono asserviti. La sinistra invece ha sempre cercato il più possibile di giustificare e mettere sempre pezze nella vicenda mai condannando del tutto i massacri e mai condannando la discriminazione verso i profughi istriani e dalmati durata fino agli anni '70. Da prendere in considerazione per esempio il villaggio di Santa Caterina a Torino costruito nel '52, un vero e proprio ghetto in cui vi erano i profughi istriani quasi isolati dal resto della società italiana del dopoguerra e della Repubblica massomafiosa. Villaggi simili vi erano anche nella capitale, basti pensare anche al villaggio Giuliano-Dalmata. Ma la questione della non condanna verso le vicende dell'esilio dalmata-giuliano ovviamente non si fermano qui. Le istituzioni del dopoguerra hanno addirittura elogiato i criminali responsabili delle atrocità commesse dai partigiani jugoslavi con la complicità dei partigiani italiani e degli inglesi che occupavano, in parte, i territori dell'Istria e della Dalmazia. Alla morte di Tito avvenuta il 6 maggio 1980 il tanto amato dagli italioti presidente della Repubblica Sandro Pertini dichiarò: "lo mi sento profondamente amareggiato perché con Tito perdo un amico che consideravo compagno di lotta e di fede. Con questo animo verrò ad inchinarmi dinanzi alla sua salma". 

      Sandro Pertini con Josip Tito 

      
      L'allora segretario del PCI Palmiro Togliatti          con Josip Tito



     Via dedicata al maresciallo Tito a Padova 


Ma il feroce Tito (mai condannato per crimini contro l'umanità, chissà come mai, proprio lui che aveva rapporti con massoneria jugoslava, italiana e statunitense) ebbe rapporti anche col primo ministro britannico Winston Churchill (un altro falso eroe elogiato dai liberali) essendo che la Gran Bretagna divideva una parte di Istria proprio con i comunisti jugoslavi.


      Winston Churchill con Tito ad Ischia

Di recente anche l'attuale presidente democratico U.S.A. Joe Biden ha espresso parole di elogio verso il maresciallo Tito
Quindi da tutto ciò potrete evincere che riguardo il tema dell'esilio istriano-dalmata-giuliano e i massacri delle fosse ardeatine non vi è mai stata una vera e propria condanna da parte dell'attuale sistema liberal democratico. 


Il treno della vergogna non ha mai smesso di fermarsi, ecco perché





Oltre alla non condanna da parte delle attuali istituzioni verso i massacri delle foibe e verso gli esili compiuti nei confronti di persone la cui loro unica colpa era quella di essere italiani c'è un altro aspetto da me considerato che qualcuno potrebbe anche ritenere azzardato. 
Quando il convoglio di profughi istriani provenienti da Ancona arrivò alla stazione di Bologna il 18 febbraio del 1947 ad accoglierli, oltre a dei patrioti con la Croce Rossa che gli portarono del cibo, vi erano dei militanti dell'estrema sinistra (del PCI e della CGIL) lanciarono uova e pomodori ai profughi appena scesi dal convoglio (perché da loro considerati "fascisti") tutto accompagnato da insulti e addirittura spintoni, anche verso donne e bambini. Fu necessario l'intervento della polizia per fermare le violenze verbali e fisiche dei militanti. 


      Targa commemorativa alla stazione di                  Bologna 


Ma i militanti comunisti non si limitarono soltanto ad utilizzare violenza fisica e verbale verso i profughi, ma andarono ben oltre rovesciando il latte destinato ai neonati istriani trasportato sul convoglio. Questo mi ha ricordato (seppur può sembrare azzardato il paragone) una vicenda avvenuta nei recenti anni, ovvero quello della Troika nel 2015.


Quando l'Unione Europea applicò i cosiddetti "negoziati" in Grecia (guidati dal signor Mario Draghi, allora capo della BCE) nella notte tra il 12 e 13 luglio del 2015 ad Atene vennero chiusi i bancomat e fu bloccata la provvigione alimentare per circa 48 ore, e di conseguenza non fu possibile acquistare anche le scorte di latte per i neonati. Questi due eventi avvengono in due contesti storici differenti, certo, ma la sostanza è sempre la stessa. Nel momento in cui il potere corrente arriva ad accanirsi sui bambini proibendogli addirittura il latte bisogna capire che si ha a che fare con una vera e propria tirannia, e questa tirannia è proprio la democrazia. Che questi siano capitalisti o comunisti (ideologie e sistemi che provengono dalla stessa radice, cioè quella giudaico-massonica) la differenza è poca, conta la sostanza. Il sistema neoliberista che controlla l'Italia da 75 anni è forse il peggiore che potesse mai esserci se non nel mondo sicuramente in Europa. La liberazione dei cosiddetti "eroi" non è nient'altro che una farsa, un grande inganno ancora mal compreso dalla maggioranza degli italiani. Solo ora, in questo periodo di regime tecnosanitario e globalista  il vero volto della democrazia si sta mostrando d'innanzi all'intero mondo occidentale.



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